Era lunedì 30 gennaio 1928 quando sulle pagine del quotidiano udinese “La Patria del Friuli” si annunciava l’arrivo del rugby in Friuli. La prima partita di rugby nel Triveneto è stata giocata a Udine il 15 aprile 1928 tra il NUF Friulano e i Leoni San Marco, che hanno prevalso per 6 a 0. Negli anni a seguire una squadra di Udine e una di Gorizia parteciparono, con alterne fortune, ai campionati federali.

una formazione bianconera della stagione 1959-60

L’Associazione Rugby Udine, sebbene affiliata nel 1946, sorge nel luglio 1945 e il 18 novembre debutta in amichevole al Moretti contro il Rovigo (43 a 3 per i veneti). L’anno dopo partecipa ad un campionato di serie A a quattro gironi, dove trova come avversari il Rugby Padova, l’Edera e la Giovinezza di Trieste. L’esordio avviene a Trieste il 17 febbraio 1946: il quindici bianconero prevale sui triestini per 10 a 0 con punti di Feruglio e Zangrando. Dal 1949-50 al 1955-56 gli udinesi sono in serie B.

match del 1960 contro il Venezia

L’esordio avviene a Trieste il 17 febbraio 1946: il quindici bianconero prevale sui triestini per 10 a 0 con punti di Feruglio e Zangrando. Dal 1949-50 al 1955-56 gli udinesi sono in serie B. Nel girone A della serie A 1956-57 il quindici friulano se la cava con un unico pareggio (col Trieste) e rimedia 11 sconfitte.

L’anno dopo, sempre in A, i friulani sono penultimi con 6 punti, frutto di due vittorie e due pareggi con i Diavoli Milano. Da incorniciare per i colori di Udine l’affermazione ai danni del Faema Treviso, solo due anni prima campione d’Italia. Il campionato 1958-59, serie A girone B, vede i bianconeri vittoriosi in una occasione (8-0 al Rovigo), e pareggiare con il Petrarca Padova. Dopo un anno nella cadetteria l’Udine sale in Eccellenza e disputa (girone B) il torneo 1960-61.

torneo federale 1968

A partire dalla stagione 1961-62, il campionato di Eccellenza diventa a girone unico e l’Udine milita in serie A: lo stesso anno ottimo è il secondo posto al Trofeo Federale (vinto dal Giudici Rho). Sono i tempi di Pellegrini, dei fratelli Bracci, di Zorattini, Burelli, dei fratelli Giuliano, di Castagnoli, Gobessi, l’architetto Carlo Minen, Bertolutti, Fenaroli, Fornasir, Michielan, Romano, Meroi (già sindaco di Lignano), dei fratelli Fortunati. Dal 1964-65 il Rugby Udine gioca in B dove, pur vincendo annualmente il suo girone, manca più volte il traguardo nelle finali alla serie superiore. Dopo una retrocessione in serie C, nel 1969 il più bel successo della palla ovale friulana: la conquista del Trofeo Federale.

L’anno dopo Udine vince il campionato italiano di serie C (battendo nello spareggio il Messina Clan) e ritorna in B.

Dal 1973 al 1976 nuovamente in serie C, poi ancora B. Nell’autunno 1976 viene inaugurato il Rugby Stadium di Udine. L’Udine rimane in B fino al campionato 1982-83. In quegli anni lo spirito e la sostanza del rugby udinese vengono salvati e conservati a prezzo di duri sforzi da un manipolo di giovanissimi giocatori ed appassionati dirigenti.

Sono gli anni in cui l’abbandono pressochè totale e progressivo dei giocatori simbolo del rugby udinese quali Claudio Labano, Michelutti Adriano e Giorgio (attuale direttore di Friulia), l’architetto Carlo Rugo, Walter Franzil, Federico Toso, l’ing. Daniele Romanello (attuale direttore dell’AMGA), Luigi Campana, il tributarista Sandro Asti, Ciani, Fancello, Giampiero Roiatto, l’ing. Guido Ricci, Zilli, Deganutti Scottà, Moni Bidin, Mattioni costringe i dirigenti e gli allenatori a schierare formazioni imbottite di giovani di belle speranze, ma di scarsa esperienza.

Così nasce e si rafforza il gruppo formato da Paolo Nocino, dai fratelli Giancarlo e Gianmarco Stocco, da Andrea Boscaro, Giò Treleani, Andrea “Grisù” Driutti, Stefano Gugole, Alessandro “Lupo” Bertos, Marco “Pedro” Franz, l’ing. Marco Adriano, il compianto Mauro Novello, l’avv. Luca Diana, Guido Tosoni, Arturo Simioli, Andrea Tosolini, Cesare Zambelli, l’avv. Nereo Dordolo, i fratelli Stefano e Giulio Nadalutti, Francesco Lento, Andrea Fattori, Luca “Rocky” Longato, Fabio Giorgiutti, il veterinario Giulio Lenarduzzi, Giampiero Crivellini, l’architetto Riccardo Minen ed un Andrea Bonanni che getta il seme della più longeva permanenza nella rosa della prima squadra.

Con la disgregazione del Trieste Rugby, i giocatori giuliani si trasferiscono in massa ad Udine. Indossano quindi la casacca bianconera tra gli altri il grande Marino Scarel, il roccioso Michele Teghini, Bruno ed Edoardo Jurkic, Daniele Riva, i fratelli Pocusta, Andrea Tosi ed Andrea Plani, Paolo “Poldo” Vagliasindi e Luciano Cirinà, guidati per qualche campionato dal tecnico, pure lui giuliano, Dario Giuliuzzi.

In quel periodo i tornei delle scuole sfornano nuovi talenti, molti dei quali appproderanno stabilmente in prima squadra come Sandro Casarsa, Fulvio “Flash” Ciroi, Cristian Ciani e l’australiano Fabian Scaunich. Sono stabilmente in squadra anche i veneti Antonio Fregonas e Marco Ceron ed il professore universitario toscano Alfredo Soldati.

Con alterne fortune la squadra rimane in serie C (tra C1 e C2) fino al campionato 2001/2002. In questo periodo transitano ad Udine atleti ed allenatori di chiara fama, primi fra tutti Oscar Collodo e Gianni Zanon, per due anni alla guida della squadra, che hanno portato un bagalio di conoscenze ed esperienza che tuttora sta dando i suoi frutti.

Simone Lentini

In quegli anni i prodotti del vivaio che approdano in prima squadra rispondono ai nomi di Alessandro “Pippi” Rossi, Valentino ed Ermes Debellis, Giacomo Vigna, Paolo “Bus” Pellarini, Antonio Cosentini, Matteo Pevere, Luca De Paoli, Michele Casasola ed Ennio Furlanich. I due supercoach concludono la loro collaborazione al termine della stagione 1998/1999, avendo sfiorato in entrambe le stagioni la promozione in serie B.

Per la stagione 1999/2000 la squadra viene affidata al giovane tecnico emergente Eugenio Eugenio, che però lascia per motivi personali dopo sole due partite. La squadra resta senza una guida e, complice anche una serie di infortuni, al termine della stagione retrocede in C2.

Nel giugno 2000, dopo la retrocessione in C2 e quando tutto sembrava mettersi al peggio, un gruppo di dirigenti, assicuratasi la fiducia dei giocatori autoctoni e la preziosa collaborazione dello sponsor Modul Blok, chiedono con umiltà aiuto ad una vecchia volpe dei tecnici regionali, quel Giovanni Cantiello che può garantire, oltre ad una conduzione tecnica di polso, anche l’apporto dei giocatori della Destra Tagliamento, rimasti senza un punto di riferimento.

Arrivano così finalmente in maglia bianconera Ivan De Spirt, Massimo Zanella, Alessandro “il Doge” Lisotti, Alberto Turrin, Stefano Turco, Massimo “Macho” Floreani, Mauro “Giana” Fassetta, Carletto Roman, Andrea “Spinone” Bisaro , Roberto “Popi” Sellitto e successivamente Piergiorgio Grizzo.

Il salto dalla C2 alla C1 è presto fatto e, nel maggio 2001 al termine di una stagione trionfale in C1, culminata con la partita capolavoro di Milazzo, Giovanni Cantiello guida l’Associazione Rugby Udine alla serie B. Oltre ai summenzionati giocatori udinesi, pordenonesi e triestini, fanno il loro ingresso in squadra i sangiorgini Loris e Mauro Del Frate ed il latisanese Fabrizio “Cinghia” Barei.
Gli stranieri di quell’anno sono il neozelandese Simon Walker ed il rumeno Gabriel Groza, oggi apprezzatissimo tecnico delle giovanili.

Dopo un anno di transizione in serie B, sempre alla guida di Cantiello e con l’apporto del fortissimo sudafricano Vuyo Matomela, l’Associazione Rugby Udine, al termine della stagione 2003/2004 ed alla guida dei tecnici bellunesi Gustavo Dalla Cà e Luigi Liguori (che avevano condotto prima l’under 21 e poi l’under 19 udinesi ai vertici nazionali) è approdata finalmente alla serie A.

Rientrati Fulvio Ciroi e Paolo Pellarini, danno il loro fondamentale contributo a quel successo i giovanissimi Marco Pitton, Simone Lentini, Alessandro Zanni, Luca Nunziata, Roberto Bertetti, Daniele Taddio e Giovanni Picogna, molti dei quali tuttora colonne portanti della squadra. Lo straniero di quell’anno è l’inglese Duncan Billane, mentre gli oriundi sono Evan Barea (Australia) Matias Massafra e Martin Daniele (Argentina) e Frank Ienna (Canada).

La stagione 2004/2005, la prima in serie A, è contrassegnata da alti e bassi, da sconfitte maturate in modo incredibile e da altrettanto incredibili exploits. La salvezza viene raggiunta nella partita capolavoro di Mirano, in cui la squadra dà prova di assoluta maturità e di padronanza del giuoco. Oltre ai confermati oriundi, la squadra conta una forte coppia di stranieri composta dal neozelandese Andy Henley e dallo scozzese Alastair Davidson.

La dirigenza conia un nuovo e più originale stemma della compagine, consistente in uno scudetto bordato in oro, diviso in quattro quadranti indicanti rispettivamente (da sinistra in alto, in senso orario) lo stemma della città di Udine, la stella d’argento al merito ricevuta dal CONI, l’aquila della Patria del Friuli ed un pallone in oro con la cifra 1928 in numeri romani, indicante l’anno in cui a Udine è stata costituita la prima squadra di rugby della storia.

Nel campionato di serie A 2005/2006 la squadra, guidata dai tecnici Giuseppe Zanatta e Massimiliano Mion, conquista un brillante quinto posto, producendo un gioco accattivante e molto convincente. Nella rosa, partito Alessandro Zanni, si confermano gli oriundi Massafra e Daniele, ai quali si affiancano gli italo argentini Matias Merlo, Paulo Cecchetto e Nicolas Ferreyra e si lancia il giovane astigiano Michele Solimeo. Gli stranieri di quell’anno sono ancora lo scozzese Ally Davidson e l’esplosivo neozelandese Shaun McDonough.

Il campionato 2006/2007 vede la squadra dell’Udine Rugby ai nastri di partenza con la rosa in gran parte confermata e con i nuovi acquisti Emanuel Giacoponi e Jorge Benelbas (italo argentini) e Matteo Calcagno, rocciosa terza linea da Feltre.

Il leone triestino Michele Teghini disputa la sua ultima stagione da giocatore.

La stagione si conferma positiva per l’Udine Rugby, che raggiunge il sesto posto; tale piazzamento, a seguito della riforma dei campionati, consente alla compagine di disputare la successiva stagione in serie A1.

Serie A1
Alastair Davison
Alberto Giacomini
Sergiu Ursache
Chris Du Plessis

Il campionato 2007/2008, disputato in serie A1, vede gli ingressi dei nuovi stranieri Max Castrogiovanni (fratello del più noto pilone della nazionale italiana), Paul Boston (ex nazionale scozzese), Adam Corcoran (dal Nottingham, prima divisione inglese), Timothy Cook (italo/sudafricano ingaggiato grazie all’intermediazione del Fogolar Furlan di Durban) e dei nuovi italiani Flagiello e Baldo (da Rovigo), Cremascoli (da Calvisano) e Colaiuda (da L’Aquila). La stagione si conclude con un onorevolissimo ottavo posto che consente una posizione di tranquilla salvezza.

Allo stesso modo, forse un po’ più faticosamente, si conclude il campionato di serie A1 2008/2009, che, alla guida del tecnico Marzio Zanato e con Alberto Giacomini confermato capitano, vede protagonisti più o meno gli stessi giocatori, con l’abbandono di Corcoran e Giacoponi e l’arrivo del neozelandese Elisara nella truppa degli stranieri; vi è inoltre la sostituzione degli italiani Baldo, Solimeo, Zullo, Zanella e Calcagno con Montani, i due Simionato, Lo Schiavo, Fagnani, Giannangeli, Pucillo, Zampiron e l’italo sudafricano Robuschi. Roberto Bertetti passa al Petrarca Padova in top ten, mentre Ermes De Bellis ed Ivan De Spirt appendono le scarpe al chiodo.

Anche la stagione 2009/2010 vede l’Udine Rugby in serie A1, questa volta guidata da Federico Dalla Nora ed Andrea Muraro (entrambi ex Petrarchini e nazionali); la truppa dei giocatori udinesi viene arricchita dal rientro di Luca Vigna e dai i prodotti del vivaio Luca Bombonati, Sebastiano Folla, Jacopo Munaro, Kenny Copetti, Vittorio Conti e Francesco Bolzonella. Da Treviso arrivano Codo, Gerini, Gobbo, Bosco e De Nardi, mentre dalla regione giungono ad Udine Perini, Girelli, Sindoni e Scaviolo.

Gli stranieri sono il sudafricano Chris Du Plessis, il neozelandese Robbie Kydd, l’inglese Michael Hayward ed i gallesi Gareth Wynne e Glenn Slater. La squadra gioca un rugby spumeggiante, ma in partita non riesce sempre a cogliere i frutti della grande mole di lavoro; il campionato si conclude tuttavia con la salvezza raggiunta alla terzultima giornata.

Il campionato 2010/2011 è sofferto fino alla fine; la squadra, guidata sempre da Federico Dalla Nora, si arricchisce delle prestazioni dei nuovi giovani italiani Giovanni Marchetto e Carlo Mazzini (da Padova), Antonio Rea, Giacomo Sala, Mattia Merlo e dei due friulani Matteo De Paoli e Nicola Furlan (da Pordenone).

Comincia il massiccio inserimento dei giovani del vivaio, dal momento che fanno il loro ingresso in prima squadra Filippo Ciriani, Simone Pisano, Mattia Barella, Simone Galluzzo, Matteo Morandini, Andrea Milanese, Gregorio Beltrame ed Enrico Macor. Gli stranieri sono il confermato sudafricano Chris Du Plessis, l’argentino Guido Danil, l’inglese Tyle Stimpson ed il nazionale rumeno Sergiu Ursache. La salvezza viene raggiunta all’ultima giornata.

Il campionato 2011/2012 porta un risultato storico, atteso che, con il suo quinto posto assoluto, l’Udine Rugby ha conseguito il miglior piazzamento di sempre nella sua storia; la squadra, guidata per il terzo anno consecutivo da Federico Dalla Nora, si arricchisce delle prestazioni dei nuovi giovani italiani Alberto Marconato, Elia Biasuzzi, Giovanni Venturato e Nicolò Francescutti (dalla Benetton Treviso) nonché dello spilimberghese Enrico Avoledo; rientrano a Udine Matias Massafra, Rossano Fagnani, Jacopo Gobbo e Riccardo Robuschi.

Gli stranieri, oltre a Matias Massafra, sono i confermati Chris Du Plessis e Sergiu Ursache, nonchè il neozelandese Sam McIvor. Con l’ingresso nella rosa della prima squadra di altri prodotti del vivaio come Enrico Sabot, Giacomo Venier, Fabrizio Pisano, Ludovico Sturma, Mattia D’Anna, Bartolomeo Rossi, Guido Tosolini, Tiziano Godina, Stefano Dri e Filippo Di Primio, si può affermare che, all’epoca, oltre il 70% dei giocatori della prima squadra dell’Udine Rugby è prodotto locale.

La fantastica stagione 2011/2012 è completata dal secondo posto nel campionato interregionale di categoria dell’under 23, guidata dal triestino Maurizio Teghini e dalla splendida cavalcata dell’under 20 di Matteo Pevere ed Andrea Bonanni, vincitrice del suo campionato e fermatasi sulla soglia delle semifinali scudetto.

La stagione 2012/2013 si disputa sotto la guida del tecnico neozelandese Craig Green, ex giocatore degli All Blacks, ex giocatore e tecnico (scudettato) della Benetton Treviso ed ex tecnico delle Nazionali Giovanili, il quale, coadiuvato da Maurizio Teghini, imprime alla giovane squadra un gioco veloce ed appassionante. Pur con la conferma nella rosa di un gruppo sempre maggiore di giovani del vivaio, la squadra centra il sesto posto assoluto. Gli stranieri sono l’argentino Damian Montorfano ed il confermatissimo rumeno Sergiu Ursache, che grazie anche alle prestazioni nell’Udine, viene convocato nella nazionale del suo paese. L’entusiasmante stagione viene completata dal secondo posto nel campionato dell’under 23, guidata dal triestino Daniele Riva e dalla conferma dell’under 20 di Matteo Pevere ed Andrea Bonanni, ancora vincitrice del suo campionato e fermatasi sulla soglia delle semifinali scudetto.

Nelle stagioni 2013/2014 e 2014/2015, sotto la guida rispettivamente dei tecnici Fedrigo, Teghini, Dalla Nora e Muraro, avvicendatisi in quegli anni, la squadra udinese si è ulteriormente consolidata nel novero delle squadre di alto livello, mantenendo il suo posto nella serie A e conseguendo importanti risultati sia con la squadra cadetta di Vecchiutti (promossa in serie C1), sia con l’under 18 di Pevere e Bonanni, sempre vincitrice nel campionato interregionale e semifinalista nella fase a gironi di quello nazionale. Sono gli anni in cui giungono a Udine Nicola Corbanese ed Amedeo Di Pietro (poi anche capitani), Federico Curtolo. E sono gli anni in cui si affaccianio alla ribalta i giovani che costituiranno poi l’ossatura della prima squadra: Dan Groza, Riccardo Zorzetto, Riccardo Gerussi, Pietro Rigutti, Giovanni Sabot, Francesco Barella e altri. Tra gli stranieri cè anche l’anglo-sudafricano Jarryd Harris, talentuoso e potente numero 8, penalizzato da troppi infortuni.

Amedeo Di Pietro
Robbie Flynn

La stagione 2015/2016 si apre con l’importante novità della riunificazione della Rugby Udine e della Leonorso, che danno vita alla Rugby Udine Union FVG, nome sotto il quale si identifica oggi il principale Club regionale, erede per titolo dei pionieri del 1928. La formazione di serie A è guidata da Maurizio Teghini ed Andrea Muraro e, grazie all’apporto del neozelandese Robbie Flynn, già Baby Black, disputa un ottimo torneo.

La squadra cadetta, allenata da Luca Mion, dotata di una rosa che riunisce sotto lo stesso stemma le due formazioni udinesi che l’anno precedente avevano disputato la serie C, annovera tra le sue fila Giovanni Piani, Jacopo Munaro, Alessandro Narduzzi, Marco Peresano, Josè Colabelli, Andres Saro, Simone Dolzan, Mattia Not, Sergiu Morosanu e Alessandro Cibin, provenienti dalla Leonorso (ma alcuni ex Rugby Udine), nonché, provenienti dal vivaio Rugby Udine, i vari Mattia Barella, Francesco Mezzavilla, Giuliano Marani, Francesco Braccagni, Marco Pignolo, Ariel Lanza, Davide Vescovo, Ivan Maniacco, Jan Paulin, Gabriele Tercic e Matthew Cook, anglo-sudafricano e fratello di quel Tim che aveva indossato il bianconero fino al 2008. I cadetti conservano tranquillamente il loro posto in serie C1, mentre l’under 18 di Matteo Pevere, Andrea Bonanni e Matias Merlo, che si presenta ai nastri di partenza con ben due formazioni, conclude bene la stagione con la prima e porta a termine con fatica, ma con soddisfazione, anche l’annata della seconda squadra.

Nella stagione 2016/2017 la formazione di serie A viene affidata all’australiano Alan Edmond che, nei pochi mesi di permanenza (è costretto a lasciare per motivi familiari) conferisce alla squadra un atteggiamento offensivo assai efficace ed una buona attitudine alla difesa. Il prosieguo della stagione, che si conclude con l’ennesima meritata salvezza, è gestito da Federico Dalla Nora, rientrato nel Club dopo la partenza di Edmond.