Sale in Friuli-Venezia Giulia l’attesa per il match Italia – Inghilterra, in programma a Gorizia venerdì 2 febbraio e valido per la prima giornata del “Sei Nazioni U20”. Azzurrini nel capoluogo isontino dal pomeriggio di domenica 28 gennaio.
Sale in Friuli-Venezia Giulia l’attesa per Italia – Inghilterra di rugby a Gorizia. La Nazionale azzurra della pallovaole per la prima volta giocherà nell’Isontino (lo farà con la rappresentativa Under 20, che sarà opposta, appunto, ai pari età inglesi), sarà la partita d’apertura del Torneo delle Sei Nazioni 2018 e soprattutto il primo evento del ciclo di manifestazioni sportive internazionali che nell’arco di quest’anno celebreranno il Centenario dalla fine della Grande Guerra.
E’ quest’ultimo il tema dominante sotteso all’evento. Nella loro settimana di permanenza a Gorizia (arrivo previsto nel pomeriggio di domenica 28 gennaio e prima seduta di scarico presso la piscina comunale; allenamenti all’interno della caserma del 13esimo Reggimento Carabinieri) gli Azzurrini parteciperanno anche, mercoledì 31, ad una visita guidata al sacrario di Redipuglia ed alle trincee del monte Podgora (nel programma anche una sorpresa che arriverà dal cielo…).
Appuntamento, quindi, per la partita venerdì 2 febbraio 2018 (alle ore 19) allo stadio “Enzo Bearzot”. Non un debutto morbido per capitan Michele Lamaro e compagni: i maestri inglesi sono la formazione più quotata del torneo, nonché i vice campioni del mondo, una gigantesca fucina di talenti. Organizza la Rugby Udine Union Fvg, in collaborazione con la neonata Gorizia Rugby Asd, il Comune di Gorizia, la Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismo Fvg, il Coni regionale, l’Arma dei Carabinieri con il sostegno di Credit Agricole FriulAdria.
“Il nostro obbiettivo durante tutto il Torneo sarà quello di giocare sempre al massimo delle nostre potenzialità – spiega il coach azzurro, Fabio Roselli – se riusciamo a mantenere questo focus durante tutta la manifestazione i risultati arriveranno”.
Tra i convocati anche un friulano, l’udinese Antonio Rizzi, mediano d’apertura, uno dei Golden Boy dell’ultima generazione azzurra.
Buona parte dei giocatori in rosa sono della classe 1999. Il parallelismo, soprattutto in questa circostanza, è quindi d’obbligo con i loro coetanei di cento anni fa. Mentre i ragazzi del 1899, l’ultima classe dei chiamati alle armi, si immolò sui campi insanguinati della Grande Guerra, quelli del 1999 hanno la fortuna di potersi confrontare su un campo da rugby.
Per info e prevendite biglietti: segreteria.union@rugbyfvg.it
Per l’Ufficio Stampa: Piergiorgio Grizzo